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Un giudice - Fabrizio De Andre'
AmCosa vuol dire Dmavere un metro e E7 mezzo di stAmatura, ve lo rivelan glDmi occhi e le baG7ttute dellaC gente, e la curiosDmità di unE7a ragazza irFriverente, che vi avvicinaDm solo per un suo duG7bbio impertCinente: vuole scoprir se ?Dm?¨ vero quantoE7 si dice intorno Fai nani, che siano i piùDm forniti dellaG7 virtù meCno apparente, Dmfra tutte le viAmrtù la piÃE7¹ iAmndecente.
Passano gli anni, iDm mesi, e se li E7conti anche i mAminuti, è triste ritrovarDmsi adulti senG7za essere Ccresciuti, la maldicenza iDmnsiste, batte laE7 lingua sul taFmburo, fino a dire che unDm nano è unG7a carogna dCi sicuro, Dmperchè ha il cuoAmre troppo, troppE7o vicino al bucoAm del culo.
Fu nelle notti iDmnsonni vegliateE7 al lume del raAmncore che preparai glDmi esami e divG7entai procCuratore, per imboccare la Dmstrada che dalleE7 panche di una caFttedrale porta alla sacresDmtia quindi alla cG7attedra di un triCbunale: Dmgiudice finalmente,Am arbitro in terrE7a del bene e delAm male.
E allora la mia Dmstatura non disE7pensò dal buAmonumore a chi alla sDmbarra in piedi G7diceva "VCostro Onore" e di affidaDmrli al boia fu uE7n piacere del tutFto mio, prima di geDmnuflettermi nell'G7ora dell'adCdio, Dmnon conoscendo Amaffatto la sE7tatura di DAmio.