Pierangelo Bertoli - Gente metropolitana

G^Eente che si spinge, ^Bgente che si stringe^A nella metrop^Eolitana Fanno a^E pugni col pensiero^B contro un giorno nero ^Aprivo di ser^Eenità C'è una ^Elei, lei ^Bcol viso chiaro che non ^Asmette di parl^Eare E c'è un ^Elui, lui c^Bhe tace e guarda e^A pensa: "Che v^Eorrà?"

Metrop^C#mo - l^Aitana, una ^C#mlunga settim^Aana ^BAd ogni fermata un mostro di pubbli^Ecità Non si^C#m può viag^Agiare, inse^C#mgnateci a ^Avolare Do^Bve e quando e più ci pare dentro la ^Ecittà^{D A D E D A B}

G^Eente che sopporti ^Bdentro questa gabbi^Aa di ogni giorno ^Edi lavoro Il nevr^Eotico sgusciare^B di motociclett^Ae tese a quattro dita d^Eal suolo Sempre ^Elei, le^Bi anche lì al bar che ri^Acomincia a chia^Ecchierare Così ^Elui, lui ^Bche tace e guarda ^Ae pensa: "è anco^Era qua"

Metro^C#mpo - li^Atana pens^C#ma figlio di pu^Attana ^BAd ogni fermata un mostro di pubb^Elicità Non si^C#m può viag^Agiare, in^C#msegnateci a^A volare Do^Bve e quando e più ci pare dentro la ^Ecitt^Dà ^{A D E D A B}

G^Eente con la banca^B fissa nella tes^Ata, gente viola con^E la cresta Gente ^Epiena di discorsi ^Be piani di rivol^Ata ma in attesa ^Edella festa Ora ^Elei, le^Bi anche per le scale che ^Acontinua a ta^Empinare Ora ^Elui, lui ch^Be tace e guarda ^Ae pensa: "Va ^Ea cagare"

Metro^C#mpo - lit^Aana, una^C#m lunga setti^Amana ^BAd ogni fermata un mostro di pubb^Elicità Non s^C#mi può viag^Agiare, in^C#msegnateci a^A volare D^Bove e quando e più ci pare dentro la^E città.