Modena City Ramblers - Il testamento di tito

N.C.

Non avrai altro Dio all'infuori di me spesso mi hai fatto pensare; Genti diverse venute dall'est dicevano che in fondo era uguale: ^Ccredevano ad un altro div^Gerso da te, no^Cn mi hanno fat^Dto del ^Emmale, ^Ccredevano ad un altro di^Gverso da te, n^Con mi hanno fa^Dtto del ma^Gle.

^EmNon nominare il no^Gme di Dio, n^Emon nominarlo inva^Gno. ^{D/F# Em}Con un coltello pia^Gntato nel fianco g^Emridai la mia pena ed il suo ^Gnome: ma fo^Amrse era stanco, forse tro^Bmppo occupato, non ^Cascoltò^D il mio dolo^Emre; ma for^Amse era stanco, forse tro^Bmppo lontano, davv^Cero lo^D nominai inva^Gno. ^D/F#

^EmOnora il padre ed ono^Gra la madre, e o^Emnora anche il loro basto^Gne: ^{D/F# Em}bacia la mano che rup^Gpe il tuo naso pe^Emrche' le chiedevi un b^Goccone. ^AmQuando a mio padre s^Bmi fermo' il cuore, no^Cn ho pro^Dvato dolo^Emre, ^Amquando a mio padre s^Bmi fermo' il cuore, no^Cn ho pro^Dvato dolor^Ge.

^EmRicorda di santific^Gare le feste, f^Emacile per noi ladr^Goni, ^{D/F# Em}entrare nei templi che rigu^Grgitano salmi di sc^Emhiavi e dei loro padro^Gni, ^Csenza finire lega^Gti agli altari sg^Cozzati c^Dome anim^Emali, ^Csenza finire leg^Gati agli altari sg^Cozzati c^Dome anima^Gli.

^EmIl quinto dice "non d^Cevi rub^Gare", e for^Cse io l'h^Do rispe^Gttato ^Emvuotando in silenzio le ta^Csche gia' go^Gnfie di qu^Celli che aveva^Dn rub^Gato: ^Amma io senza legge ruba^Bmi in nome mio, quegli al^Ctri nel ^Dnome di^Em Dio ^Amma io senza legge rub^Bmai in nome mio, quegli alt^Cri nel ^Dnome di ^GDio.

^EmNon commettere atti che n^Con siano p^Guri, c^Cioe' non disperde^Dre il se^Gme... ^EmFeconda una donna ogni v^Colta che l'a^Gmi cos^Ci' sarai uomo d^Di fe^Gde. ^AmMa la voglia svanisce ed il figl^Bmio rimane e tan^Cti ne ucc^Dide la fa^Emme. ^AmIo forse ho confuso il piac^Bmere e l'amore ma n^Con ho cr^Deato dol^Gore.

^EmIl settimo dice "n^Gon ammazzare se del ci^Emelo vuoi essere de^Ggno", ^Emguardatela oggi questa le^Ggge di Dio tre v^Emolte inchiodata nel l^Gegno. ^AmGuardate la fine di qu^Bmel Nazzareno, un la^Cdro non ^Dmuore di ^Emmeno! ^AmGuardate la fine di qu^Bmel Nazzareno, un lad^Cro non m^Duore di m^Geno!

^EmNon dire falsa te^Gstimonianza ed aiu^Emtali ad uccidere un u^Gomo... ^EmLo sanno a memoria il dir^Gitto Divino, ma sc^Emordano sempre il perdo^Gno. ^AmHo spergiurato su ^BmDio e sul mio onore e ^Cno non ne p^Drovo dolo^Emre, ^Amho spergiurato su ^BmDio e sul mio nome e n^Co non ne pr^Dovo dolore^G.

^EmNon desiderare la r^Goba degli altri, ^Emnon desiderarne la sp^Gosa... ^EmDitelo a quelli, chied^Getelo ai pochi che ha^Emnno una donna e qual^Gcosa... ^AmNei letti degli altri gia' c^Bmaldi d'amore n^Con ho p^Drovato dolo^Emre. ^AmL'invidia di ieri non e^Bm' gia' finita, ^Cstasera v'i^Dnvidio la vi^Gta.

N.C.

Ma adesso che viene la sera ed il buio, mi toglie il dolore dagli occhi. E scivola il sole al di la' delle dune a violentare altre notti: ^Amio nel vedere quest'^Bmuomo che muore, m^Cadre io provo do^Emlore; ^Amnella pieta' che non c^Gede al rancore, ^Cmadre ho im^Dparato l'a^Gmore.