Lo Stato Sociale - Io te e carlo marx

E'^A troppo il tempo che p^Bmassa per portare i^Dl pane a casa che poi ^Aarrivo dopo tre ^Bmgiorni ed è secco ^Dormai e va bene per i pomodori grati^An. E ^Bmio ci ho provato a fare di n^Decessità virtù e tu a unire l^A'utile col dile^Bmttevole, a prendere f^Dischi per comprare fiaschi di vino c^Ahe comunque non apprezzi. Il ^Bmpane arriva tardi, il vino non ti piace, c'^Dè un problema di sguardi o un c^Eontratto sbagliato con un vizio di forma. T^Au ti sbatti e non hai niente, i^Bmo mi diverto e faccio tardi, i^Dn mezzo c'è la terra, i^Dl lavoro nei campi, il sudore ^Epagato per la frutta che mangi.

I^F#mo canto e tu mi salvi la ^Dvita, lui racc^Aoglie le mele e tu gli salvi la ^Evita, lei s^F#mcende in strada a ba^Dttere e t^Au le salvi la ^Evita, lui mu^F#more schiacciato dalle lamiere ^De non puoi farci niente, forse ^Aè per questo che continuo a cantare o ^Ea fare il deficiente.

^AE non ci siamo a^Bmccorti che il c^Dampo del confronto perde m^Aetri nei confr^Bmonti dello stanz^Dino del comando. E non sarò m^Aai un piccolo ^Bmpadre per le tue v^Doglie di conferma, preferir^Aei fare l'opp^Bmosto ed essere de^Dbole con te, pref^Aerirei stare per ore a vederti pia^Bmngere di felicità perché hai ca^F#mpito il sistema che hai imposto, perché hai compr^Eeso che non c'è posto per lamen^Atarsi delle avversità e solo l'^Bmaria ci salverà, una casa in camp^F#magna, una tazza di tè, un letto grande e t^Eutte le mele che vuoi.

I^F#mo canto e tu mi salvi la ^Dvita, lui racc^Aoglie le mele e tu gli salvi la ^Evita, lei s^F#mcende in strada a ba^Dttere e t^Au le salvi la ^Evita, lui mu^F#more schiacciato dalle lamiere ^De non puoi farci niente, forse è per q^Auesto che continuo a cantare ^Eo a fare il deficiente.