Francesco Guccini - Culodritto

Ma^C come vorrei avere i tuoi occhi, sp^Falancati sul mondo come carte assorbenti e ^G7le tue risate pulite e piene,

o ^Fpentimenti, ma^C come vorrei avere da guardare an^G7cora tutto come i libri da sfogliare e avere ancora tutto, o^F quasi tutto, da^C provare^G.

Cu^Clodritto, che vai via sicura, tr^Fasformando dal vivo cromosomi corsari, di^G7 longobardi, di celti e romani

di^F montanari, re^Cginetta dei telecomandi, di^G7 gnosi assolute che asserisci e domandi, di^F sospetto e di fede nel mondo cu^G7rioso dei grandi,

Anche se non a^Cvrai le mie risse terrose di campi, cortili e di s^Gtrade, ^E7 e n^Amon sap^Emrai che^Am7 sapore ha il sapore d^D7ell'uva rubato a un fi^G7lare, presto ti acco^Crgerai

software di s^Gcienz^E7a e^Am vedrai ^Em che c^Am7onfuso problema è adoprare^D7 la propria espe^G7rienza; [Verse 3] Cul^Fodritto, cosa vuoi che ti dica? Sol^Co che costa sempre fatica e i^D7l vivere è sempre quello, ma è st^G7oria antica. Cu^C#lodritto, dammi ancora la mano, an^F#che se quello stringerla

pe^G#7r sentire quella tua fiducia totale che nessuno mi ha dato, o ^F#mi ha mai chiesto; vo^C#la, vola tu, dove io vorrei volare ver^G#7so un mondo dove ancora tutto è da fare e dov^F#e è ancora tutto, o quasi tutto, vo^C#la, vola tu, dove io vorrei volare ver^G#7so un mondo dove ancora tutto è da fare e do^F#ve è ancora tutto, o quasi tutto, da s^C#bagliare.