Francesco de Gregori - Cardiologia

^CChe si gioca per vincere e n^Gon si gioca per partecipare ^AmChi è ferito e non cade, ^Fma continua ad and^Gare ^FA sbattersi nel buio e ^Ama farsi vedere ^EA sanguinare di nascosto e a^Gm pagare da be^Are A goccia a ^Dgoccia, ma tu guarda, ^Ail mio cuore mangiato ^BmL'amore ha sempre f^Eame, non l'av^Aevi notato E dice ^F#sempre con disinvoltura Senza pa^Bmura dice: "m^Gai", ^Asenza paura m^Dai

^FChe si veste di bi^Canco per scand^Dmalizzare ^BbE compra ro^Ase a doz^Dmzine ^GE fa curvare i pia^Cneti e fa ^Fpiegare le sch^Eiene ^FChe si gioca per ^Gvincere e chi v^E7ince è perd^Amuto ^FCon una ch^Giave ed un ^Amnumero in ^Emmano ^FTutta la n^Gotte aspet^E7tare un sa^Amluto E a ^Dpensare: "^Fti amo^G"

^C Chi raccoglie conchiglie^G dopo la mareggiata ^AmE il cielo è ancora scuro, ^Fma la notte è pas^Gsata ^FE macina la sabbia ^Amdentro i mulini a vento ^EE che non ha mai fretta ^Gme che non ha mai t^Aempo E poi ^Dl'amore indecente, ^Ache si lascia guardare ^BmL'amore prepo^Etente che si deve f^Aare E gli a^F#mori ormai passati e ancora ^Bmvivi nella me^Gnte ^AChe dell'amore non si butta n^Diente