Fabrizio de André - Il ritorno di giuseppe

^AmStelle già dal tramonto, si co^Cntendono il cielo a ^Amfrotte ^Dmluci metic^Amolose^F, nell'i^Gnsegnart^Ami la notte. Un ^Amasino dai passi uguali, co^Cmpagno del tuo ^Amritorno ^Dmscandisce la di^Amstanza,^F lungo il ^Gmorire ^Amdel giorno.

^Dmna ^Amna ^Ena^Am na ^Dmna ^Amna ^Ena^Am na

^AmAi tuoi occhi il deserto, una ^Cdistesa di sega^Amtura ^Dmminuscoli fra^Ammmenti della f^Fatica de^Glla natu^Amra. ^AmGli uomini della sabbia hanno ^Cprofili d'assas^Amsini ^Dmrinchiusi nei si^Amlenzi d'una p^Frigione ^Gsenza co^Amnfini

^Dmna ^Amna ^Ena^Am na ^Dmna ^Amna ^Ena^Am na

^AmOdore di Gerusalemme, la tua m^Cano accarezza il ^Amdisegno ^Dmd'una bandola ^Ammagra,^F intagli^Gata nel ^Amlegno ^Amla vestirai maria, ritorne^Crai a quei gi^Amochi, ^Dmlasciati quando i tuoi a^Amnni ^Ferano c^Gosì p^Amochi.

^AmE lei volò fra le tue^Dm bracc^Eia come u^Amna rondine e le sue dita come ^Dmlacrime,^G dal tuo ciglio al^Cla gola, suggerivano al ^Dmvis^Eo, una volta ig^Amnorato, la tenerezza d'un sorr^Dmiso^E, un affetto quasi^Am implorato.

^AmE lo stupore nei tuoi^Dm occhi^E salì dal^Amle tue mani che vuote intorno alle sue sp^Dmalle, si^G colmarono ai fian^Cchi dalla forma pre^Dmcis^Ea d'una vita re^Amcente, di quel segreto che si ^Dmsvela q^Euando lievita il ^Amventre.

E a ^Dmte, che ce^G7rcavi il^C motivo d'un i^E7nganno inespresso dal ^Amvolto, lei pro^Dmpose l'i^Gnquieto^C ricordo fr^Ba i resti ^E7d'un ^Amsogno raccolto.