Egisto Malfatti - Miriordo
chordsver. 1
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Strumming
Tuning: E A D G B E
Key is Cm in the Verses and C in the Choruses
[Intro]
F C G7 C
F C G7 C
Cm
[Verse 1]
Cm Primavera son verdi le foglie, son verdi le voglie, son verdi i perGché.
Con il Fmsole che bacia le soglie odiate spardiglie non fate per Cmme.
Oggi è il Fmgiorno Bbdi San BeneEbdetto e sCmotto il mi Fmtetto sapBbete che cEb’è,
c’è una Fmrondine bianca sul Cmpetto c’è un nido già Gfatto venite a veCmde'.
Colle Cmfave c’è bono il formaggio profuma Viareggio di rose e panGsè;
ogni Fmsera nel bene di Maggio d’amore un messaggio purissimo Cmc’è.
O gran Fmmadre del BbCielo ReEbgina ViaCmreggio s’inFmchina prosBbtrato ai tuoi Ebpie',
io peFmrò le cantavo bamCmbina perché la scamGbiavo Beppina per Cte.
[Chorus]
MiriCordo è il pensiero che vola, vola verso una favola Dmblu.
MiriG7ordo è quel banco di scuola dove un giorno sedevi anche Ctu.
E’ la piazza davanti alla Chiesa, è la mia con la tua giovenFtù,
è la debole lampada acCcesa, la porta socchG7iusa sul tempo che Cfu.
E’ la Fdebole lampada aCccesa, la porta soccG7hiusa sul tempo cheC fu.
[Verse 2]
Cm Al Balena ci vanno i signori Salviati, Ginori, Bertolli e GaGrè,
al CoFmlombo curati e priori, le monache al Dori dal tocco alle Cmtre.
PottaiFmoni biBbsunti arroEbganti un Cmvo' più baFmgnanti peBbrò sai comEb’è
semo Fmpoveri i debiti èn Cmtanti sensali su Gcanti pensate anche a Cmme.
FerraCmgosto cornetti e briosce, fra puppore e cosce la ciccia che Gc’è.
Il paFmtino, signora, non esce col mare che cresce rimane dovCm’è.
In carFmrozza, da BbBerto guiEbdata, da Cmpogo è pasFmsata MaBbdama DoEbrè
co' buFmdelli dell'ultima onCmdata va in giro agghinGdata per falli veCde'.
[Chorus]
MiriCordo è il pensiero che vola, vola verso una favola Dmblu.
MiriG7ordo è quel banco di scuola dove un giorno sedevi anche Ctu.
E’ la piazza davanti alla Chiesa, è la mia con la tua giovenFtù,
è la debole lampada acCcesa, la porta socchG7iusa sul tempo che Cfu.
E’ la Fdebole lampada aCccesa, la porta soccG7hiusa sul tempo cheC fu.
[Verse 3]
Cm Grigio autunno languori d’amore le sere per ore si stamo a guarGda'.
Se doFmmani ti porto a fà more tu’ madre se occorre Che cosa diCmrà?
Non baFmdare se EBbgisto t'atEbtasta, non Cmdire mai Fmbasta fin Bblì ci poi Ebsta’,
Ma se Fmvol qualcos’altro, MerCmcede lu’ prima di Ggode ti deve spoCmsà.
Di mi’ Cmpadre le lettere stinte che scrisse dal fronte pensando a mi Gma'.
Delle Fmgiostre le donne dipinte dell’ottovolante la velociCmtà.
Del balFmletto, il cosBbtume azzarEbdato del Cmcinema Fmmuto le Bbfatue belEbtà.
Il saFmpore del primo pecCmcato da me confesGsato, ma solo a meCtà.
[Chorus]
MiriCordo è il pensiero che vola, vola verso una favola Dmblu.
MiriG7ordo è quel banco di scuola dove un giorno sedevi anche Ctu.
E’ la piazza davanti alla Chiesa, è la mia con la tua giovenFtù,
è la debole lampada acCcesa, la porta socchG7iusa sul tempo che Cfu.
E’ la Fdebole lampada aCccesa, la porta soccG7hiusa sul tempo cheC fu.
[Verse 4]
Cm Un presepio col Bamboro rotto ci vole il panciotto dal freddo che Gfa.
La scaFmbodda, la strega, linchetto l’orribile aspetto dell’eterniCmtà.
La mi' Fmnonna sdraiBbata sul Ebletto, l’imCmpiastro sul Fmpetto, la Bbtosse che Ebha!
Le' vorFmrebbe arrivà a novanCmtotto, ma il medico ha Gdetto che un ce la faCmrà.
La ciCmvetta ha cantato stanotte spirata è alle sette l’Adele del GRe
e in cuFmcina da quando èn le sette che odore di latte bruciato che Cmc’è!
Una Fmcroce, un luBbmino, un riEbtratto, du’ Cmfiori, uno sFmcritto lì Bbdentro chi Ebc’è?
C’è la Fmvita; la vita, oh bimCmbetto, che tutt’ad un Gtratto s’è messa a seCde'.
[Chorus]
MiriCordo è il pensiero che vola, vola verso una favola Dmblu.
MiriG7ordo è quel banco di scuola dove un giorno sedevi anche Ctu.
E’ la piazza davanti alla Chiesa, è la mia con la tua giovenFtù,
è la debole lampada acCcesa, la porta socchG7iusa sul tempo che Cfu.
E’ la Fdebole lampada aCccesa, la porta soccG7hiusa sul tempo cheC fu.